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venerdì 9 agosto 2013

Aforismi di Vincent Van Gogh





Vincent Van Gogh - Autoritratto
Vincent van Gogh (1853–1890) è uno degli artisti olandesi più famosi di ogni tempo. La sua attività artistica è durata appena dieci anni, dal 1880 fino alla sua morte avvenuta nel 1890.Van Gogh ci ha lasciato più di 840 dipinti e più di 1000 disegni, oltre a molti acquerelli, litografie e schizzi fatti sulle lettere.
Molto di quanto sappiamo della vita dell’artista ci è noto grazie alla sua ‘autobiografia’: le lettere.
Nel 1880 Vincent van Gogh decise di diventare artista: aveva 27 annni . Agli inizi della sua carriera artistica si esercitò nel dipingere paesaggi, vedute cittadine e soprattutto nel disegnare da modelli.  A Nuenen Van Gogh si dedicò a raffigurare tessitori e contadini al lavoro.
Il periodo parigino di Van Gogh è contrassegnato dallo studio, dal rinnovamento e dalla sperimentazione.Dalla primavera del 1886 abitò presso il fratello a Montmartre, nel quartiere degli artisti. 
Nei due anni che trascorse a Parigi, Van Gogh dipinse ben 27 auto-ritratti. Non avendo denaro per pagare i modelli, utilizzò il proprio viso per sperimentare con il colore e la tecnica. Sotto l’influenza della pittura neoimpressionista, in quel periodo componeva i suoi quadri con piccoli tocchi e tratti di pennello in colori chiari, brillanti.
La stanchezza della febbrile vita parigina e il desiderio di calore e tranquillità spinsero Van Gogh a trasferirsi nel febbraio 1888 ad Arles, una cittadina nel meridione francese. In questo luogo il pittore si lasciò ispirare dal paesaggio e dalla luce del sud e – come durante il suo periodo olandese – dalla vita in campagna. Dipinse gli alberi da frutto in fiore ed i campi di grano appena fuori città. 
Nella ‘Casa gialla’, che aveva affittato dal maggio 1888, Van Gogh intendeva fondare una colonia di artisti assieme all’amico Paul Gauguin e ad altri pittori. Per decorare la casa dipinse vari quadri, tra cui le famose nature morte con girasoli. Dopo molte insistenti richieste Gauguin arrivò in ottobre, ma ben presto nacquero degli attriti e alla fine dicembre ebbe luogo un drammatico litigio in cui Van Gogh minacciò l’amico con un coltello ed immediatamente dopo, in un attacco d’ira, si tagliò un pezzetto d’orecchio. L’artista crollò e per ristabilirsi dovette essere ricoverato nell’ospedale di Arles. Più tardi si saprà che Van Gogh soffriva di una forma di epilessia.
Dopo ripetuti attacchi della sua malattia Van Gogh decise nell’aprile 1889 di farsi ricoverare nell’ospedale psichiatrico di Saint–Rémy, dove Van Gogh disegnò e dipinse il mondo che per lui era accessibile in quel momento: i corridoi, le sale ed i pazienti dell’istituto, il giardino e la vista dalla sua finestra.Quando il suo stato di salute lo consentiva, poteva anche lavorare fuori dall’ospe-dale. Così nacquero i paesaggi con cipressi ed alberi d’olivo.
Van Gogh lasciato l’ospedale psichiatrico si stabilì a Auvers– sur–Oise, un paese di artisti vicino a Parigi.  Ispirato dai vigneti, dalle vecchie case con il tetto di paglia e dai campi di grano fece in breve tempo numerosi dipinti e disegni, di cui un paio di paesaggi di formato largo come il Campo di grano con corvi rappresentano il culmine.
Il 27 luglio 1890 Van Gogh si sparò al petto e morì due giorni dopo per le ferite riportate. 


                           
                    Non vivo per me, ma per la generazione che verrà.



                             


                          Tutto è allo stesso tempo realtà e simbolo.





                   Il miglior modo per amare Dio è amare molte cose.




Nella mia febbre cerebrale o follia, non so come chiamarla, i miei pensieri hanno navigato molti mari.





Non bisogna giudicare il buon Dio da questo mondo perché è uno schizzo che gli è venuto male




Ciò che desidero, è che tutto sia circolare e che non ci sia, per così dire, né inizio né fine nella forma, ma che essa dia, invece, l'idea di un insieme armonioso, quello della vita.





             L'amore è eterno: può cambiarne l'aspetto, ma non l'essenza.





È come avere un gran fuoco nella propria anima e nessuno viene mai a scaldarvisi, e i passanti non scorgono che un po' di fumo, in alto, fuori del camino e poi se ne vanno per la loro strada.






     Soffrire senza lamentarsi è l'unica lezione da imparare in questa vita.






Metto il mio cuore e la mia anima nel mio lavoro, e ho perso la mia mente nel farlo. 





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