L'artista italiano Salvatore Mangione, in arte Salvo, è nato a Leonforte, in provincia di Enna, nel 1947. Nel 1956 si è trasferito con la famiglia da Catania a Torino, che rimarrà la sua città d’adozione. Ha cominciato a dipingere all’inizio degli anni ’60 mantenendosi con la vendita a poco prezzo di ritratti, paesaggi e copie da Rembrandt e Van Gogh. Tra il settembre e il dicembre 1968 è a Parigi, coinvolto dal clima culturale del movimento studentesco. Rientrato a Torino, ha iniziato a frequentare gli artisti che operavano nell’ambito dell’Arte Povera e conosce Boetti, di cui diventa amico e con cui condivide lo studio fino al 1971, poi Merz, Paolini, Penone, Pistoletto, Zorio, e i critici Renato Barilli, Germano Celant e Achille Bonito Oliva. Nel 1969 ha rapporti con i concettuali americani Joseph Kosuth, Robert Barry e Sol LeWitt. In estate compie un primo lungo viaggio in Afghanistan, a cui ne seguiranno altri. Inizia lavori in cui sono già chiare le tendenze – la ricerca dell’io, l’autocompiacimento narcisistico, il rapporto con il passato e con la storia della cultura.
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