"Sono erede di una forte tradizione plastica e condivido la visiona tragica della vita tipica degli spagnoli, e di due aragonesi come me, Buñuel e Goya."
"Non sono un pittore realista. Spesso, l'idea iniziale sorge in modo molto impreciso, come una sensazione, un paradosso visivo, un concetto a volte astratto che si carica di una speciale energia inconscia. Percepisco questa forte carica psichica di significati profondi, nonostante sia incapace di comprenderla razionalmente."
Dino Valls (Saragozza, 1959) è un pittore spagnolo,uno dei massimi rappresentanti dell’arte figurativa surrealista (dark, simbolista, surreale) che attualmente vive e lavora a Madrid. Laureato in medicina, oggi rappresenta una delle personalità più rappresentative nel settore delle arti figurative in Spagna.Basandosi su una passione infantile per il disegno, Valls imparò a dipingere a olio a partire dal 1975. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1982, Valls si dedicò a tempo pieno alla professione di pittura. Valls ha partecipato a importanti mostre internazionali di arte contemporanea. Ha allestito importanti mostre in tutta Europa e negli Stati Uniti, nelle più importanti gallerie di arte contemporanea. Come uno dei rappresentanti spagnoli di avanguardia di arte figurativa , il lavoro di Valls mostra la forte influenza dei maestri del passato e dei loro studi dell'essere umano. Nei primi anni '90, Valls ha iniziato a studiare l'uso della tempera all'uovo, adattando e personalizzando le tecniche dei maestri italiani e fiamminghi dal XV al XVII secolo per creare nuove opere in combinazioni di tempera e olio. I suoi dipinti elaborano e si espandono sui metodi dei maestri del passato, l'impiego di tecniche formali figurative come il mezzo attraverso il quale esplorare la psiche umana in un quadro concettuale carico di profonda peso psicologico e simbolismo. Le sue realizzazioni, che rielaborano e espandono le tecniche dei maestri del passato, hanno come protagonista la psiche umana. L'immagine è solo un supporto formale in cui proiettare un concetto interiore; le pulsioni più oscure sono sviluppate in un processo simbolico intellettuale.
"Le figure che dipingo sono incarnazioni del mio inconscio, proiezione della mia anima.. ...sono autoritratti, e guardano lo spettatore perché sono specchi. Voglio che i miei quadri siano come uno specchio abbastanza lontano da poter vedere in esso non la nostra immagine contemporanea, bensì la parte più antica del nostro cervello, le pulsioni e le paure primordiali, il nostro sistema limbico, il nostro cervello di rettile."
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