Autoritratto |
Nel 1906 inizia a viaggiare per l'Europa e sosta a Parigi e in Spagna; nel 1910 si è perfezionata la sua tecnica di luci ed ombre, la descrizione degli interni ed il tema della solitudine diventa centrale quando rientra negli Stati Uniti.I suoi spazi sono reali ma in essi c'è qualcosa che comunica allo spettatore un forte senso di inquietudine La scena è spesso deserta; raramente vi è più di una figura umana, e quando ve ne è più di una, sembra emergere una drammatica estraneità e incomunicabilità tra i soggetti che ne accentua la dolorosa solitudine.
"Se potessi scriverlo con le parole
non ci sarebbe nessuna ragione per dipingerlo"
"Non dipingo quello che vedo,
ma quello che provo"
"Il mio scopo nel dipingere è sempre
stata la più esatta trascrizione possibile
della più intima impressione della natura".
"L'arte americana non deve essere americana, deve essere universale. Non deve dare importanza ai propri caratteri nazionali, locali o regionali. Tanto non si può comunque prescindere da quei caratteri. Basta essere se stessi per mostrare necessariamente la razza e la cultura a cui si appartiene, con tutte le proprie caratteristiche."
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