L'artista olandese Koos van Keulen è nata ad Amsterdam nel 1940. Ha studiato alla National Normal School for Art Teachers di Amsterdam. Il suo fascino per i ritratti e l'architettura è emerso nei primi tempi quando faceva parte di un movimento pittorico realistico incentrato sulla Galerie Mokum. Per la Van Keulen, tuttavia, la pittura raffinata è diventata una camicia di forza che ha sempre più vissuto come opprimente. Negli anni ottanta e nei primi anni novanta, l'artista ha sperimentato respingendo sempre più la rappresentazione riconoscibile, a volte anche al limite dell'astrazione totale. I suoi dipinti hanno un effetto simile ad un affresco. Quel lungo e irrequieto periodo di esaurimento e di esperimento terminò a metà degli anni '90. Lo spazio è tornato a riposare e le prestazioni sono state ripristinate. Ha anche portato a un modo diverso di dipingere: più libero, con tasti più larghi che si fondono visivamente in zone di colore sfrigolanti. Le figure raffigurate sembrano più congelate nel tempo. Stanno fermi, immortalati. È come se il quotidiano fosse addebitato a qualcosa di sacro.
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