Antonio Tamburro nasce ad Isernia, nel 1948.Dopo la scuola d’arte frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli, con il maestro Giovanni Brancaccio. Decide successivamente di abbandonare l’Accademia di Napoli e di iscriversi a quella di Roma con il maestro Franco Gentilini.Realizza la prima personale alla galleria il carboncino di Campobasso e comincia a frequentare gli artisti emergenti di quegli anni.Trasferitosi a Perugia, esordisce con una personale a Palazzo Comunale. In questi quadri c’è un richiamo alle sue origini, con un forte e violento cromatismo di stampo impressionista. A Perugia entra e frequenta il gruppo culturale il “Cenacolo” e partecipa ad una collettiva di artisti umbri e a successive manifestazioni tra cui una collettiva il “Cenacolo” a Perugia.Da allora è un susseguirsi di mostre a livello nazionale. Insegna fino al 1981 alla scuola d'arte di Spoleto per dedicarsi soltanto alla pittura.Tamburro ha un'attrazione inconscia verso l'astrattismo, che diventa anche un nuovo modo di costruire la scena del quadro e di raccontare la figura umana. Volti femminili occupano l'Intero spazio del quadro in primo piano, scene di affollate metropoli, spiagge e periferie sembrano venir fuori da un fotogramma.
Il colore è protagonista indiscusso nelle sue tele.
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