Ubaldo Oppi nacque a Bologna nel 1889. Il padre lo indirizzò agli studi di tecnica commerciale in Austria e Germania. La passione per il disegno lo spinse, durante un soggiorno a Vienna nel 1907, ad iscriversi alla Scuola di Nudo dell’Accademia diretta da Gustav Klimt. Nel 1910 rientrò in Italia stabilendosi a Venezia dove espose, per la prima volta, a Ca’ Pesaro. L’anno successivo si trasferì a Parigi. Qui, pur frequentando gli artisti di punta dell’avanguardia, tra cui Gino Severini e Amedeo Modigliani, visitò molti musei ammirando i capolavori dei maestri italiani del passato. Tra il 1912 e il ‘13 partecipò nuovamente alle mostre di Ca’ Pesaro. Allo scoppio della Prima guerra tornò in Italia arruolandosi nel corpo degli alpini; fatto prigioniero trascorse alcuni mesi a Mauthausen, dove realizzò disegni ed acquerelli ispirati alla guerra. Al termine della prigionia, nel 1919, si stabilì a Parigi sino al ’22, esponendo al Salon des Indépendants. Rientrato in Italia con la moglie Adele Leone, detta Dehly, nonché modella prediletta per i suoi quadri, nel ’22 fu tra i sette fondatori ne del gruppo Novecento, partecipando, l’anno seguente, alla prima mostra ufficiale del gruppo alla Galleria Pesaro di Milano. Nel ‘24, con il sostegno di Ugo Ojetti, allestì una personale alla XVI Biennale d’Arte a Venezia, originando malumori all’interno del movimento. Da quell’anno sino al ‘32 fu presente a tutte le edizioni delle Biennali e a importanti rassegne d’arte a New York, Dresda, Ginevra, Zurigo, Amburgo e Berlino. Nel ’32, dopo aver esposto per l’ultima volta alla Biennale di Venezia, si stabilì definitivamente a Vicenza , dedicandosi, quasi esclusivamente, alla pittura di carattere sacro.
Ubaldo Oppi morì nel 1942.
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